lunedì 2 agosto 2010

giorni intensi

Quelli di quest'ultima settimana, sono stati sicuramente i giorni più densi di tutta la permanenza a posadas. Giorni in cui iva zanicchi potrebbe essere orgogliosa di me
CENTO CENTO CENTO EEEEEEEEEEEEEEEEEEEH
questa settimana sono finalmente riuscita a sfondare il muro delle 100 interviste, ma è stato un tour de force. Il mio obiettivo era di avvicinarmi all'intervista numero 80 almeno verso il 20 di luglio, ma il 22 ero ancora a quota 65. e così ho iniziato a fare gli incubi, martedì scorso ho intervistato gente tutta la notte e quando mi svegliavo mi dicevo cogliona stai sognando, mi riaddormentavo cosciente del fatto che avrei continuato a sognare interviste e durante il sogno pensavo cogliona, smetti di sognare ste stronzate. Ma non c'è stato verso, e il giorno dopo ero un cadavere. Anzi, sono piombata in uno stato d'ansia tremendo e per poco non accoltello il francese (quello più piccolo, e sto parlando seriamente della coltellata). Poi però il mitico combo delle microcredit girls ha organizzato un'imboscata al mercado modelo vicino alla costanera, dove ci sono microemprendedores in batteria. Così in un pomeriggio ho tirato su una cosa come 25 interviste, è stata un'impresa durissima, perchè i microemprendedores sono dei gran chiacchieroni e perchè le bancarelle erano fantastiche. Ho raccolto un sacco di belle testimonianze e ho potuto assistere al cameratismo da camionisti (!) degli imprenditori, che per velocizzarmi il lavoro facevano passaparola e mentre ne intervistavo uno andavano a recuperare qualche compagno. Insomma a fine giornata sono arrivata all'intervista numero 97, e guardacaso proprio durante questo pomeriggio sono finalmente riuscita a farmi dire da due dei venditori che prima di rivolgersi a jardin erano andati dagli usurai. Sono stati gli unici due ad ammetterlo, anche se fin dall'inizio avevo iniziato a nasare che quando chiedevo loro circa questo argomento facevano finta da pomi. E se mi fossi fermata prima?
Vabon, fattostà che il giorno dopo mi son messa a COPIARE i dati e non mi tornavano i conti. Dopo aver contato e ricontato uomini, donne, uomini di san jorge (2) e donne di san jorge e uomini di posadas e donne di posadas, e dopo aver tirato giù dal paradiso tutti i santi uno ad uno, e dopo aver sudato settantadue camicie (è tornata l'estate per due giorni) non mi è rimasto altro da fare se non stendere tutti i questionari uno ad uno lungo il corridoio della casetta degli ospiti e mettermi a contarli, per poi rendermi conto che arrivata a numerare l'intervista numero 84 son passata direttamente alla 86. così ho cagato en la puta svariate volte, e mi sono rifiondata all'ufficio microcredito per intervistare l'ultimo gruppo, che GUARDACASO de novo, era composto da 3 persone e non da 4. mi veniva tantissimo da piangere, così le chicas per consolarmi si sono messe nei panni di roberto, riparatore di biciclette, credito numero 14, e assolutamente contrario alla bancarizzazione del prestito. (è vero)
Alleluya!
Ale luia
per festeggiare, siamo uscite assieme venerdì sera. Anzi, siamo uscite venerdì pomeriggio, e siamo andate alla festa del banquito della buena fe, che aveva organizzato un incontro in un centro polivalente nel centro di posadas. Il banquito de la buena fe è una rete di bancos che elargisce microprestiti per l'avvio di imprese e non richiede interessi, opera da quello che ricordo in tutta misiones e se non sbaglio anche in altre zone del nord. E' strano che in argentina la gente più povera sta al nord e non al sud, di solito è il contrario.
Vabè, a questa festa c'erano centinaia e centinaia di donne invasatissime, tutte divise a seconda della zona del prestito e contraddistinte da, tipo, un foulard colorato, un cappellino o una coroncina di fiori. C'era anche un cantante che ha deliberatamente spappolato i maroni a suon di cumbia per un'ora e che chiedeva continuamente “chicas, ustedes son romanticas o no?” e todas “seeeeeeeeeeeeeeeeee” e via di cumbia a strombatutto, ma le chicas erano tutte stralanciate e alla fine era anche piacevole. Pareva di essere a una specie di rave party femminista a base di mate e fanta de naranja. Il tipo pareva na specie di tullio betònega delle barene, era proprio ridicolo, però il clima era talmente gioioso che alla fine mi era simpatico pure lui. E' stato proprio bello andare a questa festa. E credo che ritornerò in italia più femminista e integralista di prima.
Sul palco sono saliti alcuni rappresentanti della rete del banquito della buena fe, tra cui beatriz che assieme a lidia, la patrona dell'ufficio microcredito di jardin, hanno dato via ai primi prestiti qua a posadas. Assieme a lei c'erano altri bei personaggi, e personaggi brutti, tra cui un paio di ministri dello sviluppo della provincia, che al momento del loro intervento hanno sproloquiato circa tutte le cose belle che i coniugi kirchner hanno fatto in questi anni, e quanto fortunati sono gli argentini che hanno il plan questo e il plan quello. Così abbiamo raccolto armi bagagli e la catena che ci era scesa e io e tamara ce ne siamo andate a recuperare rocio e susana che erano andate a un corso. Allora, premessa: alla rocio piace un sacco uno dei due ministri,anche se non si sa bene perchè, perchè l'è un roito.
Dopo aver recuperato tutte le donne, siamo andate a mangiare una pizza in un locale e a bere svariati litri di stella artois. Qua la birra si vende in bottiglia da litro, robe da matti. Grasse risate, era da tempo che non mi divertivo tanto. Le tipe del microcredito sono simpaticissime.
Dopodichè, su iniziativa di rocio, siamo andate ad un karaoke. Non ho mai messo piede in vita mia in un karaoke, però ho pensato perchè no? No, perchè era vuoto, per esempio. Però siamo entrate lo stesso e ci siam messe a molestare il cameriere carlos, che sembrava ratatouille, il topolino. Verso le dieci e mezza il posto si è riempito, perchè c'era un compleanno e una festa di mamme giocatrici di hokey. Delle tipe che.... vabè. Dopo un altro litro di stella artois, ho offerto un giro di tequila con sale e limone, ed è stato davvero un onore assistere alla prima volta di rocio. Che si è entusiasmata, e dopo l'ultimo giro di tequila con sale e limone era una strassa. Il climax della serata l'abbiamo raggiunto quando la rocio ha iniziato a strillare e a ventilarsi la faccia emozionatissima, perchè indovinate un po' chi era entrato al karaoke? Il ministro dello sviluppo de salcazzo. Assurdo! Il ministro! Al karaoke! Alla festa delle mamme horny? Pazzesco.
Io, che modestamente ero ancora in grado di toccarmi la punta del naso grattandomi il calcagno destro facendo ciao ciao alle caprette, le ho proposto di andare a fare da tramite ma dopo una serie di NO NO NO NO NO NO a tredicimila decibel, ci è andata lei dal ministro a dire che hay una chica italiana que està haciendo una investigaciòn sobre microcredito en posadas que estuvo en la fiesta del banquito de la buena fe y que LE GUSTO' TANTO SU DISCURSO SOBRE LOS KIRCHNER que querìa sacarse una foto con usted. Il tipo non ha fatto neanche cheo, così affrantissima se n'è tornata al nostro tavolo e dopo avermi rubato l'agenda, si è rivolta ad un altro tipo e si è fatta dare il numero, per me. Poi lei mi ha dato il suo, sbagliando, e firmandosi roco.
Spettacolare. Una volta tornata all'hogar in preda all'ennesima crisi d'ansia perchè avevo paura di trovare portone e porta chiusa, ho trovato invece porta portone aperti e la francese incazzatissima che mi stava aspettando sveglia e io non avevo la minima idea di che ora fosse. Non era tardi,ma quando sono uscita al pomeriggio non l'ho avvisata che non sarei rientrata perchè stava dormendo.
Così s'era un attimo agitata, e io per farmi perdonare mi sono prostrata ai suoi piedi. Ha funzionato.
Insomma, in questa intensissima settimana, l'alians fransè si è dissolta, finalmente. Ora siamo solo io e lei, e va bene così, perchè dulcis in fundo, è una tipa proprio reffata. Ora si sta da dio.
Il biondino ha finito di vuotare il proprio fardello da uomo bianco ed è tornato in patria certamente ricco, anche se non credo più di prima. Non sopportavo più la sua attitudine da giovane benefattore, da piccolo arrogante studioso di finanza ed economia e salcazzo, sempre con la proposta pronta, per salvare il mondo. Non sopportavo più di vederlo leggere polany ed engels spiegando che ha bisogno di leggere anche libri di sociologia per essere una persona più completa, per poi scrivere stronzate tipo mercosur e misiones, la mejora region del mundo sul cartellone con le foto. Non sopportavo più di vedere l'hombrecito aspettarlo le mezz'ore mentre lui faceva le flessioni in camera perchè mens sana in corpore sana. E ovviamente non sopportavo il fatto che andasse a fare jogging al seiscuincentenario e alla costanera. Non sopportavo più di ascoltarlo iniziare le sue infinite serie di stronzate sulla giustizia nel mondo esordiendo con “y esta es MI-PERSONAL-OPINION”, come per dire, se no xè cussì xè parchè no xè vero.
E soprattutto non sopportavo più il suo atteggiarsi da gringo in mezzo al barrio. Non so se riesco a spiegarmi, è che a volte preferivo l'hombrecito che si faceva le paranoie a mangiare in ristorante o che si sentiva a disagio quando enrico lo portava a visitare i barrios perchè gli sembrava di essere un turista della miseria. Mi pareva un atteggiamento più puro. Non mi è piaciuto il fatto che abbia fatto foto all'interno del barrio, alle villas e ai bambini, non mi è piaciuto il fatto che abbia detto a tutti che sarebbe tornato. Però io non sono volontaria, non so, e sopratutto, es mi personal opinion.
La francese nuova invece mi piace un sacco. E' un'osservatrice, in 4 giorni è riuscita a farsi venire gli stessi dubbi che ho avuto io durante queste settimane. (e che ha avuto anche l'hombrecito). E' sincera, e durante i suoi primi durissimi giorni, in cui stava malissimo perchè non vuotava il sacco da quando è arrivata e su sua stessa ammissione faceva rutti che sapevano da uova marce, è riuscita a dirmi yo no se si puedo. Preferisco così, la gente che si mette in discussione. E invece ce la farà. Riuscirà a sopportare tutti gli odori e le consistenze che la mettono in difficoltà, perchè ce la si può fare e perfino io mi sono abituata al muco dei bambini (dei fluidi umani il catarro e il muco sono quelli che assolutamente non riesco a sopportare).
Ieri siamo andate assieme a trovare don emilio (er capo) per fare quattro chiacchiere. Parlare con emilio è come interpellare un oracolo. E' come aprire il vaso di pandora. E' un gracile vecchietto stanco, e mi chiedo come faccia alla sua età a caricare sulle spalle il suo di fardello, che di sicuro non ha niente a che vedere con quello dell'uomo bianco medio. Mi chiedo davvero come faccia ad avere tutto sotto controllo e a trasmettere tanta serenità, nonostante tutto. Così un'ora e mezza di scambio di opinioni e riflessioni è volata, e sono riuscita a bere il primo caffè decente da quando sono in argentina: un caffè vero, fatto con la moka. Ho avuto anche occasione di conoscere don carlo, di cui avevo tanto sentito parlare. Don carlo è il responsabile dell'apoyo escolar, un doposcuola per capirci. Questo signore offre aiuto ai ragazzi del barrio per fare i compiti e qualche ripasso, e qualche partita a pallone. Che uomo pure lui. Ho conosciuto persone strabilianti durante questi mesi, gente che nonostante il carico e il tipo di lavoro che deve affrontare ogni giorno riesce a trovare il modo di diffondere tranquillità, e pace, e speranza, a tutti, ma soprattutto a me, che praticamente non credo in niente.
Sono riuscita a incrociare sguardi puri. Questo per me è una cosa importantissima, perchè la mia indole patologicamente diffidente non mi spinge a scommettere su niente, sostanzialmente perchè non mi fido delle persone. Qua invece porco giuda ho trovato gente che ci crede, in cosa, non so, ma ci mette l'anima. Ho trovato deo gratias gente strafedele alla linea, con le idee chiare, gente a cui mi fiderei di affidare le redini della mia di vita.
Io e la francesina dopo la tertulia con don carlo e don emilio siamo andate a bere una birretta in centro, ma dopo aver aperto altri barattoli di pandora e aver fatto scorrere altrettanti fiumi di parole e qualche lacrimuccia, siamo corse a casa morte di freddo.
E una volta a casa è successo ciò che doveva succedere. Una stronzata, ma per me importante. Stavamo parlando di film e di colonne sonore, ed entrambe abbiamo convenuto che, con molta poca fantasia, quella di diarios de motocicleta è ideale per il viaggio in bus da bsas a posadas. Lei non ha mai visto il film ma conosce le musiche. E sbleeem tra un canale e l'altro che film ti capita?ebbene sì, per la quinta volta da quando sono in argentina e per la ventesima credo da quando sono al mondo, i diari della motocicletta. Ormai lo conosco a memoria ma vederlo qui, in lingua originale, tomando mate bollente dopo un pomeriggio del genere, è diverso, è magico.
L'unica cosa che mi resta da dire è che mi mangerei una cacca col cucchiaio, perchè per sbaglio ho cancellato il file con la colonna sonora dal lettore mp3, e tutto ciò che posso fare ora è rimettermi alla volontà di mio fratello e sperare che prima o poi me lo invii per posta elettronica, perchè sennò rumbo hacia còrdoba che cosa ascolto?



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