domenica 19 aprile 2009

Un bostezo y una meta

1, 2, 3, 4, 5, y regreso, 1, 2, 3, 4, 5, y sigo Segundo a segundo desnudándote en mis recuerdos, sintiéndote con mis sentidos, amándote.
Cada vez que paso sobre el túnel de mis recuerdos me ago una parada y visito mi destino que pasado y presente se hizo por no construir bien el camino.
Me adentro y un eco ensordecedor taladra hasta el fondo de mi y me doy cuenta que la respuesta existe que las metas están marcadas que los sueños se alcanzan y otra vez me pongo en Lina de salida y un bostezo me dispersa caigo al suelo y recuerdo que esto ya es vivido, reflexiono y concluyo que el único motivo es la faltas de fuerzas y pienso ¿que paso? ¿Donde estuvo la carencia?, ¿quien se metió dentro y desvalijo hasta mi corteza? y siguen pasando los segundos y no hay sorpresa, solo un bostezo y una meta.

Titàn


gold coast gardeners
gold coast gardeners Counter

lunedì 13 aprile 2009

Por fin mi companero llego'

Un recuerdo posa en mi alma, el mas lindo y bello de los recuerdos
Un nuevo sol dará paso a otras aguas, una nueva luna acunara las almas.

Vida, vida siempre y bella vida la que nos unió y nos separo.
La que hoy logra un poema y una canción.
Vida, dura, tierna, fugaz, y eterna vida.
Tierra, agua y fuego.
Una copa por los dos se alza, y una estrella danza.

Titàn

mercoledì 8 aprile 2009

Convivenza

Anche questa mattina, come tutte le mattine da un anno a questa parte, ho aperto gli occhi e ho incrociato i suoi. Anche questa mattina, come ogni mattina, lei era lì con me, stesa sul mio letto sotto le mie lenzuola, la guancia sinistra sul mio cuscino. Mi ha guardata e come se niente fosse mi ha detto “buongiorno!”. Mi ha fatto subito venire il malditesta. Abbiamo fatto colazione assieme, con il succo d’arancia i biscotti il drenante e i fermenti, ma lei si è lamentata del fatto che il succo d’arancia non sapesse abbastanza di arancia. Se sapesse quanto bene fa la vitamina c.
Dopo colazione siamo rimaste sedute un po’ a tavola, senza dirci nulla. Chissà se c’era qualcun altro a casa. Se c’era qualcuno probabilmente dormiva. Non ci guardavamo nemmeno, ho acceso la tv, probabilmente mi son sintonizzata su qualche programma del cazzo del lunedì mattina, sinceramente non mi ricordo. Volevo alzarmi, andare a lavarmi la faccia e vestirmi, ma lei, con la sua solita irritante, tediosa, snervante pigrizia, ha preferito rimanere seduta a tavola almeno un’altra mezz’ora. Cosa dovevo fare, sono rimasta con lei, in silenzio. Poi finalmente ha deciso, lei, che era ora di attivarsi e mi ha accompagnata in bagno. Può sembrare incredibile ma pure lei fa la cacca.
Bagno vestiti check veloce su internet e di corsa a lezione. Ero in ritardo perché ho dovuto aspettare che lei scegliesse cosa mettersi e con che trucco mimetizzarsi le espressioni. Sono arrivata a lezione con 15 minuti di ritardo, ma la prof non mi ha nemmeno notata entrare in aula. Lei si è seduta accanto a me e mentre io cercavo di prendere appunti lei mi parlava all’orecchio delle sue stronzate, delle sue paranoie e delle sue fisime da adolescente, due palle. Durante la pausa sono andata a mangiare con i miei compagni di corso, è venuta anche lei. Ovviamente non ha rivolto la parola a nessuno. Ma del resto, nessuno l’ha rivolta a lei. Dopo un’altra ora e mezza di lezione siamo tornate a casa. Ci siamo sedute sul divano e assieme abbiamo fissato il vuoto. Anzi, il bianco del muro e assieme, ci siamo chieste come avremmo potuto fare per salvare il mondo. Siccome non siamo riuscite a trovare una risposta nel giro di 5minuti, ci siamo fumate una sigaretta e abbiamo bevuto un’altra spremuta d’arancia. Per fortuna quella sera avevamo allenamento, altrimenti ci saremmo dovute votare a qualche santo che facesse finire la giornata nel più breve tempo possibile e nel più indolore dei modi. Con una piada sullo stomaco siamo salite (di corsa) sul 27 diretto verso l’autostazione.
Ero in anticipo, come sempre, e luomodelkungfuchefagliaddominali ci ha salutate. Ma credo di piacergli di più io. Siccome lei è la regina del girone degli accidiosi, non fa allenamento con me. Mi accompagna in palestra ma mi aspetta fuori e mi guarda dalla porta. Almeno durante quell’ora riesco a togliermela dalle palle.
Solitamente mi accompagna pure dove lavoro, viene con me ma non timbra il cartellino. Mi fa compagnia tra un culo e l’altro ma quando la gente sorride lei fa uno sguardo indispettito e fa finta di non vedere. Davvero, giuro che non la sopporto quando fa così. Anche perché non capisco per quale motivo lei voglia venire con me quando devo andare a lavorare se poi si deve annoiare e lamentarsi. Resta lì a fissarmi mentre lavoro, qualsiasi turno faccia lei insiste per accompagnarmi e io stronza non riesco a dirle di no. Poi mi fa ritardare perché ha sempre qualche cazzata da raccontarmi e io per non farla stare male l’ascolto.
Dicevo.
Dopo allenamento siamo tornate a casa e abbiamo cenato mangiando qualche porcheria che ci è rimasta sullo stomaco e si è agitata come un maiale che si rende conto del suo destino prima di essere macellato.
Doccia. Le ho lavato la schiena e i capelli, dopodiché le ho cosparso il corpo di crema idratante. Non le piace il suo corpo, il seno piccolo e il culo morbido e tondo. Ho provato un sacco di volte a convincerla di non essere poi così cesso, ma non mi crede mai, si mette davanti allo specchio e fa mille facce, controlla pancia e fianchi e si deprime.
Siamo andate di corsa a letto perché eravamo sfinite. Si, nonostante tutto, pure lei sfinita. Vabè.
Volevo leggere qualche pagina prima di addormentarmi ma lei mi voleva parlare. Quando comincia un discorso io…sono come mossa da istinti omicidi dei più truci, vorrei prenderla per il collo e premere quelle vene così forte da farle sputare gli occhi dalle orbite. Non capisce che io non voglio starla a sentire, non mi interessa quello che ha da dirmi perché quello che lei mi vuole a tutti i costi raccontare sono le cose che abbiamo fatto assieme durante la giornata quindi LE SO GIA’, non ho bisogno di farmele ripetere prima di addormentarmi perché sì, è noiosa, ma non mi fa addormentare,lei mi INNERVOSISCE.
Credo che prenderò provvedimenti.
Quando sono venuta a Bologna volevo una camera singola ma dentro ci ho trovato lei. Le devo parlare, le devo spiegare che questa convivenza deve finire entro breve, si deve trovare un’altra sistemazione al più presto. Sono pure disposta ad aiutarla purchè si levi dai coglioni immediatamente.
Comunque credo che capirà, nonostante si sia molto attaccata a me (morbosamente attaccata a me). Sa bene di non stare simpatica ai più. Non è simpatica a me, agli altri inquilini e ai miei amici, lei non va d’accordo con nessuno. Non ha mai nulla di interessante da dire e quando siamo a cena con amici lei non dice una parola, fa parlare sempre me ma a volte mi esaurisco anche io e taccio.
E’ che si è posta male fin dal principio.
Un po’ la compatisco, lo ammetto.
Però in ogni caso è giunta l’ora che se ne vada.




gold coast gardeners
gold coast gardeners Counter