giovedì 5 febbraio 2009

YO PARA SER FELIZ QUIERO UN CAMION (io per essere felice voglio un camion)

questa cosa l'ho scritta a febbraio del 2007, ed è piaciuta a diverse persone, credo si meriti di essere pubblicata anche qui.
ora faccio un lavoro molto diverso,che mi piace, ma alle volte sento un po' di malinconia, perchè mi mancano un sacco cb italo e cb manolo.




YO PARA SER FELIZ QUIERO UN CAMION

OVVERO: le mie avventure con i camionisti.

No, non faccio la baldracca in via Fratelli Bandiera.
Da martedi, fino a questo venerdì, passerò 6 ore della mia giornata in mezzo a camion camionisti e finanzieri, alla dogana di porto Marghera.
No, ribadisco, non faccio la baldracca.
Praticamente devo placcare i camionisti fermi in coda in dogana e far loro delle domande a scopo statistico.
Probabilmente qualcuno avrà intuito di cosa si tratta....ebbene si, è un co.co.pro, uno di quei lavoretti per cui lavori come un dannato, in condizioni al limite dell'immaginabile e ti pagano dopo millemila anni. Devo fare lo slalom tra motrici e rimorchi e intervistare i vari c.b. Moreno e c.b. Italo. Potrebbe sembrare una troiata. Effettivamente non è che ci sia da ammazzarsi dalla fatica, il fatto è che i camion in coda sono TANTI e tutti accesi. E siccome non sono alta 7km i tubi di scarico mi arrivano più o meno all'altezza delle ginocchia. Quindi, per qualche giorno mi farò dei sani aerosol al co2.
Ieri ero alle entrate, oggi alle uscite, domani chissà.
Le domande sono una decina, e il primo giorno volevo assolutamente porle in maniera impeccabile ed educata, così mi sono imparata a memoria la formuletta che Alvise, il mio esperto collega, mi aveva consigliato di dire: "buongiorno, sono dei Sistemi Operativi di Mestre, stiamo facendo delle interviste a scopo statistico per conto delle autorità portuali di Venezia, volevo sapere, per cortesia, lei viaggia a pieno carico?mezzo pieno?vuoto?che cosa trasporta?quante tonnellate di questa cosa trasporta? dove ha caricato il camion?dove scaricherà?grazie e arrivederci."
Poi mi sono resa conto che la formula è sì educata ma poco efficace. I camionisti hanno di meglio da fare che stare a sentire sta sbarbata mascherata e le sue buone maniere, così oggi sono passata alla seguente: "scusi due domande,che carico ha e dove va?", anche perchè oggi ero alle uscite e i camion sfrecciano come delle saette, i camionisti scendono inforcando gli zoccoli al volo (guidano scalzi), fiondano la bolla dentro alla finestrella dei doganieri e balzano dentro la cabina nel giro di 3 nanosecondi. Se hanno un carico interessante chiedo le tonnellate, altrimenti faccio a meno, o invento.
I camionisti sono dei grandi. Intanto, sono educatissimi, ti stanno sempre a sentire, solo qualche raro energumeno si è rifiutato di rispondere (tra i quali, tra l'altro, l'unica camionista donna che ho incontrato in 2 giorni). E poi si vede che han bisogno di comunicare in una maniera che non sia tramite un cb, ma più umana. Quando si forma la coda ne approfitto per intervistare più camionisti possibili senza dover far loro fermare il veicolo. Cosi zigzago saltellando in mezzo ai bestioni, per farmi vedere da loro dall'alto della cabina. E così capita di scambiare due parole con questi personaggi. Uno ieri mi ha chiesto se oltre alle risposte poteva lasciare anche dei commenti: "il porto di Venezia fa schifo, io ne ho girati tanti ma questo è il peggiore, tuto incasinà". Mi dice che si passano giornate intere guidando e poi gli tocca pure far 2 ore di coda a un metro dalla loro meta. Così il tipo in questione si sfoga un po' e mi fa "io...ho sbagliato tutto, dovevo andare a scuola altro che camion!" Io ci rifletto un po' su, poi rialzo lo sguardo e ribatto: "beh, io sto finendo l' università e son qua a far domande idiote". "giusto" risponde.
Vabè.
Comunque in questi giorni ho imparato un sacco di cose. Intanto, la differenza tra camion (o autocarro, cioè motrice e rimorchio non separabili), autotreno (cioè camion + rimorchio) e autoarticolato (o bilico, cioè trattore stradale + semirimorchio); poi, che ci sono container da 20 e da 40 piedi; che i cartelli arancioni dietro ai cassoni stanno a significare che trasportano sostanze pericolose (ma questo lo ricordavo da scuola guida), e che i codici di pericolosità son due, quello sopra è il Kemler e quello sotto l'Onu, che identifica la merce; che la ghisa (probabilmente) la lavorano a Brescia e Bergamo (o a Dalmine, dove fanno i tubi Innocenti), che il marmo lo portano a Verona, che a Trebaseleghe sono degli imbriagoni perchè le autobotti col mosto vanno tutte la, che probabilmente a Ponte della Priula stanno costruendo parecchio perchè ci son diretti decine di camion carichi di clinker (non vi dico cos'è, ve lo andare a vedere:-)); che i rotoli di materiale metallico si chiamano cois.
Insomma, mi diverto da matti. Anche perchè son sempre un po' stata affascinata dai motori grossi e dalle ruote grandi. Poi mi incuriosisce sapere il tipo di carico che hanno, da dove vengono e dove andranno, mi immagino quanta strada si son fatti sti cristi. Per ora putroppo non ho rilevato carichi particolari, a parte un trasporto eccezionale (i miei preferiti) proveniente dal Marocco, che consisteva in un'enorme cassa di legno piena di ventilatori.
E poi, c'è da far notare che non è detto che per forza uno che è camionista sia pure volgare. In due giorni avrò visto una cosa come mille camion al giorno con relativo camionista, e ho sentito porconare in due sole occasioni: un poveretto al quale era scoppiata una gomma a 5 metri dalla sbarra della dogana, e un anzianotto a cui avevano caricato un container sbagliato. Che ha dovuto quindi girarsi (!!!), rietrare in dogana, rintracciare il suo container (sempre che non fosse stato caricato sul di un altro camion) e ripartire. Io e gli altri rilevatori abbiamo constatato a noi è scappato di ben peggio in situazioni decisamente meno gravi.
I camionisti sono persone davvero adorabili, per lo meno quelli che passano per di li, poi ci sarà di sicuro qualche figlio di puttana. C'è un codice di comportamento e, io credo, anche d'onore. E di collaborazione. Si fa di tutto per rendersi il lavoro facile, anche con noi. Quindi noi stringiamo il tempo delle interviste, e loro si passano parola tramite radio, in modo che quando arrivano al blocco della dogana, sanno già che gli faremo delle domande e quali sono le risposte da dare. Così capita che i dialoghi siano i seguenti:
-scusi due domande
-ferro 25 tonnellate bergamo.
-grazie
-gnente
Stradivertente.
Nonostante me la stia spassando e sia ben retribuita, so che questo non potrebbe mai essere il lavoro della mia vita. Più che altro perchè è difficile diventare degli adulti sani passandosi 6 ore al giorno tutti i giorni a porto MARGHERA (...) in mezzo a polveri che più che sottili mi sembrano piuttosto intense.
Quindi, se sopravviverò alle inalazioni di pm1o e se troverò dei carichi interessanti, non tarderò ad aggiornare il presente resoconto.





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