giovedì 22 settembre 2011

la mia nuova vita

Da qualche mese a questa parte è iniziata la mia nuova vita. Con nuova vita intendo nuovo posto dove vivere, un lavoro, amici nuovi, sensazioni mai contemplate prima.
Questo posto dove vivo, lavoro e ho amici nuovi si chiama dulcamara e si trova a ozzano dell’emilia. È una cooperativa agricola e un bioagriturismo. In questo posto ci vivono un sacco di animali tra cui cavalli, asini, capre, me, matteo, carlo e un sacco di altre bestie.
Questo posto e questi animali, finchè non mi si ripresenta il pepe al culo e mi scappa di partire, sono proprio quello che ci voleva per me.
Al momento vivo un una stanzetta abbarbicata in una parte della fu casa colonica che ora è laboratorio di trasformazione, agriturismo, bar, ristorante e appartamento degli irriducibili che ci abitano. E’ una minuscola stanzina che tanto mi ricorda quella merda di stanza in cui ho dormito il primo anno in cui son stata a bologna. Oggi però sono finalmente riuscita a darci una pulita e a sistemare un paio di mobili in modo da darci una forma che sia sua e non somigli a tutte le altre stanze che ho avuto, perché mi sono resa conto che nelle tre case in cui ho abitato c’era sempre un modulo che si ripeteva in maniera inquietante, tipo libreria stereo scrivania finestra in quest’ordine. Ora la scrivania è tra la libreria e il letto, che ho sistemato giusto sotto la finestra. Adoro la mia finestra, perché dà sul viale che porta dal parcheggio al piazzale col glicine, e ho tutto sotto controllo. Sono in alto ma sono giusto un paio di metri sopra al brulicare incessante di attività e vite. Ho la visuale sul vialetto ma anche sul fienile, sulla scuderia, sui cavalli, sulla compostiera, un paio di alberi e un sacco di aria fresca. Quindi ora appena mi sveglio basta che mi metta in ginocchio sul letto, apra gli scuri e mi posso mettere a braccia conserte a spiociare quello che succede. E’ una figata.
Abito con matteo, il megapresidente, Alfredo e il nanni, rispettivamente cuoco e lavapiatti/tuttofare/personaggio. Anche se potenzialmente Alfredo e il nanni potrebbero essere mio papà, mi sembra di abitare con tre fuorisede, nel senso che ok hanno qualche anno più di me ma le dinamiche sono le stesse che si possono trovare in un appartamento di via bellearti. Quindi ok. In una stanza dell’agriturismo abita carlo, che è un quasi veterinario e ottima persona, e a rotazione vanno e vengono woofer da tutto il mondo che dormono tra le tende e le stanze quando sono libere.
In questo posto faccio un po’ di tutto, la cameriera, l’interprete, la centralinista, l’operatrice agrituristica, l’operatrice ecologica e l’operatrice socio sanitaria. In questo modo posso mettere in pratica varie abilità che ho acquisito durante i lunghi anni di studio e nella mia carriera lavorativa. Alla fine sono soddisfatta, a parte il lunedì in cui devo pulire praticamente tutti i cessi che ci sono in cooperativa. In ogni caso riesco a scovare dello zen in quasi tutte le attività che conduco, a parte quando sto in ufficio a rispondere a mail e telefonate, perché lì mi innervosisco, e anche se sotto sotto mi piace, penso che non faccia totalmente per me fare lavoro da e in ufficio. Finora le attività più zen che ho condotto e che mi son piaciute di più son state passare il decespugliatore con duccio e svasare le dame da 54 litri di rosso. Perché. Prima di tutto intanto ho imparato (anche se non ne sono sicurissima) a montare i fili del dece e a farlo partire, che oh non si sa mai. Poi perché comunque il mio tutor (ormai non più tutor perché mi ha abbandonata al mio destino) è anche lui un po’ zen e il modo in cui mi ha spiegato a montare e a smontare la testa del dece era molto pirsig. Tipo: lo zen e l’arte della manutenzione del decespugliatore. Ah stessa storia vale con le prime lezioni di guida col trattore. Poi c’è da dire che quando inizi a passare il dece sei tu e il dece completamente isolato dal mondo. Hai le cuffie, i guanti, gli occhiali la maschera e il cappello, se riesci a farlo stare e hai del tempo in cui fai una cosa ma puoi tranquillamente pensarne altre tremila. Sei tipo un guerriero mascherato e la prima cosa che devi imparare a fare e trovare un equilibrio tra te e la tua arma, cioè il dece, in modo che lo fai basculare sulla tua spalla con la cinghia per non sfasciarti la schiena e lavorare agevolmente. Non è un cazzo facile, soprattutto se il tuo tutor non ti dice che il dece deve toccare terra e non solo sfiorarla. Intanto tu hai decespugliato per tre ore facendo una fatica boia per mantenerlo sollevato a 3/4 centimetri da terra e l’unico risultato che hai ottenuto è stato finire i fili otto volte e fare dei gran buchi in terra invece di tagliare gli erboni.
L’altra attività zen è svasare il vino. Anche questa cosa me l’ha insegnata duccio, anche se in verità avevo già imparato a farlo quando lavoravo in pizzoc. Quando svasi le dame da 54 litri succede come col decespugliatore: se tu da solo in cantina con un sacco di litri di vino da tirar fuori e tempo per pensare ad altro. Prima roba da fare è lavare le damine da 5 litri e i bottiglioni da due, che io di solito lavo subito appena le riporto giù in cantina quando sono vuote, ma non sempre succede così e quando c’è fondella soprattutto di rosso capita che ci si infilano le bestie e poi non le cavi più perché muoiono invischiate nella vinaccia che rimane sul fondo. Quando faccio questa cosa mi piace essere metodica e organizzata: lavo le damine, le sistemo tutte in fila vicino alla dama, prima quelle col tappo che si incastra e poi quelle col tappo di sughero che mi piacciono meno. poi apro la dama, tolgo la pastiglia di antiossidante e la lancio nell’erba come mi ha insegnato il mio tutor (anche se mi sono veramente chiesta cos’altro potrei farne di quel pastiglione, se non è magari una cazzata buttare sempre i pastiglioni nell’erba e se magari si potrebbe istituire un cestino dove buttare i pastiglioni una volta prelevati dal collo della dama. Poi però dico ghesbò, e la butto nell’erba. Giuro per dio che prima o poi però istituirò un cestino da mettere in cantina, a meno che non ci sia già e io non mi sono accorta che c’è.). fatto questo con un attrezzo apposta di cui non conosco il nome, bevo via (ma non lo bevo per davvero) i primi due tre bicchieri di vino e poi finalmente metto la ladra per svasare. Fatto questo mi siedo sul seggiolino e guardo i litri di vino che passano dalla dama grande a quelle piccole lentamente. Appoggio la testa sulla mano e il gomito sulla gamba e penso a un sacco di cose. Però non le scrivo.
Mi piace un sacco svasare il vino.
Come è naturale che sia e come mi succede con qualsiasi aspetto della mia vita, questa vita nuova la percepisco e vivo in maniera diversa a seconda della mia fase ormonale.
ci sono dei giorni in cui sono ultrascazzata, mi da fastidio tutto e tutti. In queste volte mi sento un po’ sola perché magari mi sembra di non essere totalmente in sintonia con gli altri lavoratori, mi sembra che non ci capiamo e mi sembra che si parli più che altro senza concludere molto. Questa cosa mi dispiace. Cioè mi dispiace quando sono ultrascazzata e mi dispiace percepire che non tutti abbiano la mia stessa sensazione di essere dentro a un “sistema”che potrebbe essere potenzialmente perfetto e funzionale. Poi però magari mi finiscono e la visione cambia. Non me ne sbatte un’ ostia di pensare di essere da sola, perché anche se può sembrare ambizioso e idiota mi sento già un po’ parte di questo sistema e mi piace l’idea di dover fare il minimo perché continui a funzionare. Voglio dire che so che devo lavorare molto e su  molti fronti, ma se questo posto è stato ideato come ho capito io che sia stato ideato praticamente trent’anni fa, allora può funzionare sia con me che senza di me è questo è figo,questo è permacultura.
Che poi non è vero che sono da sola. Ci sono persone che ci sono fisicamente e non fisicamente che anche se non sono parte di questo sistema (neanche spiritualmente) che mi danno tanto e mi spronano e mi motivano. Come succede tipo con carlo che io penso ad una cosa da fare e lui la sta facendo o io penso ad un’altra follia e lui se ne esce con “ho pensato una cosa” ed è la stessa identica idiozia. Cazzo vedo che volendo posso avere tempo e spazio per fare un sacco di cose a cui ho sempre solo pensato, anche mentre svaso il vino, e la cosa figa è che capita pure che ste cose si concretizzino! Tipo, io e carlo vogliamo fare un orto? Ne parliamo due settimane ma dopo carlo va a diserbare, e ci va per davvero, durante il giorno libero. Oppure tipo fa caldo e vogliamo andare in piscina ma non possiamo perché stiamo lavorando? Io e carlo si va a comprare una piscina ma poi ci prendiamo un cazziatone mondiale, smontiamo la piscina e andiamo a dormire sudati e col magone.
Tutto questo per me è quasi surreale.
Succede poi che ci si metta seduti a tavola e si parta da una cazzata e si finisce a parlare di sistemi massimi e assurdi.
Succede che c’è gente che viene e se ne va e lascia l’impronta, ma così grande e fonda che succede che ci si può cascar dentro.
Ma questa è un’altra storia. 

domenica 4 settembre 2011

campestre

L’odore di stallatico nell’aere è segno inequivocabile che l’estate sta finendo e le vacche si godono le ultime ore d’aria fresca.
Avrei voglia di andare al punto panoramico a guardare le luci ma da sola che senso ha. Al campo sportivo non avrei nessuno a sorreggermi se inciampo sulle merde. Divisa tra la necessità di chiacchiere notturne e bicchieri della staffa, ma schiacciata dall’evidente realtà di aver finito il turno e la giornata, metto campestre in loop perché mi sembrano le uniche vibrazioni in consonanza con il silenzio tombale di bestie ed erba.
Pure i gatti sembrano aver capito che c’è qualcosa che non va, mi girano intorno e mi scrutano con la coda ritta manco fossi un canide. Alcuni mossi da compassione mi salgono in braccio e con le zampe mi impastano la cellulite.
Wrroom passa una macchina. Drin il telefono. Passi, richieste. No niente di che, nulla di nuovo dal fronte, solo metricubi di confusione.

Niente da fare, ultimamente ho poco da dire. Alcuni diranno : meglio così.
Non sapete cosa io stia covando.

venerdì 10 giugno 2011

discotesi 2.0

sprint finale e consegna: fela kuti,  the best of fela kuti e questo:


lunedì 23 maggio 2011

discotesi

Una discografia per una tesi




periodo di ricerca in loco: diarios de motocicleta ost, into the wild ost (un tripudio di originalità), harvest neil young (per dormire in aereo), la vela puerca (per il tragitto san francisco san jorge)


periodo di inquietudine: dead meadow: feathers


periodo di nulla cosmico: nulla


ritorno dell'ispirazione e primo capitolo: soul kitchen o.s.t.  sigur ros: Med Sud I Eyrum Vid Spilum Endalaust, mogway: young team,


secondo capitolo: low: drums and guns, deus: pocket revolution, elliot smith: between the bars, flaminio maphia: ragazze acidelle, sonic youth: washing machine


terzo capitolo: lauryn hill: the miseducation of lauryn hill, akron/family: love is simple, sleepy sun: fever, embrace


quarto capitolo: red fang: murder the mountains, akron/family


conclusioni e riscrittura introduzione: stefano bollani: carioca


martedì 19 aprile 2011

triste verità

Sei inaffidabile e l'ho capito
Mi arrangio mai paura me lo presti un picchetto?
Che ci devi fare?
Smantellare un po' alla volta dei piccoli scalini di marmo.
Che scalini?
Quelli che portano per aria.
Per aria dove?
Nei miei castelli.
Ci posso venire?
Ci sei già.

mercoledì 23 marzo 2011

così per simpatia, pubblico i commenti che ho ricevuto su facebook


  • Alessandra Segantin si ma hai letto tutto?


  • Claudio Candeloro Quinzi è di parte, ma è giusto che sia così :)


  • Alessandra Segantin
    ‎[Tu]vuoi uno spunto per scrivere (un post)?rispondi al mio post

    [Lorenzo Segantin]ahah, mi piacque

    [Tu]sì?
    ...
    [Lorenzo Segantin]mh.. sì. per quanto con le variazioni del caso, è un po' il mio stesso dilemma

    [Tu]in che zenzo? scrivi (un post) perdiana!

    [Lorenzo Segantin]cioè, a volte sono pure io convinto che siamo venuti al mondo solo per riprodurci
    però non è che le azioni seguono il pensiero

    [Tu]nel nostro caso no

    [Lorenzo Segantin] non è nemmeno semplice trovare femane che non siano vittime di pregiudizi credenze ecc ecc
    per quanto lo sia pure io eh
    per lo meno me ne rendo conto

    [Tu]scrivi (un post) dio *****o

    [Lorenzo Segantin]ahah
    no
    lavo il bagno

    [Tu]eheh
    risposta esatta



  • Silvia Pelli geniale


  • Silvia Pelli e giustappunto che sto leggendo questo libro qui tra l'altro, argomento correlato http://www.youtube.com/watch?v=U72deQp5ZNc


  • Ulisse Fiolo Non son discorsi per cui basti FB! Perciò sarei ben felice di parlarne: anche se non corrispondo al tipo d'uomo che descrivi, né certo all'ideale opposto. Sarà per questo che anch'io ho problemi ad accoppiarmi, e non solo quelli? Comunque, per quel che può valere: malgrado tutto, credo di saper molto bene cosa significa amare (non l'innamoramento solo, no quello è semplice) e quello di cui mi manca l'esperienza, beh siamo al mondo proprio per farla.


  • Alessandra Segantin Silvia Pelli: e com'è sto libro??
    Ulisse Fiolo: parliamone! come dice mio fratello, problemi analoghi li potreste avere anche voi. tentare di risolverli è anche esperienza



  • Claudio Candeloro Quinzi ma che volete soluzionà? va così. è na condanna. punto.

martedì 22 marzo 2011

del perchè non riesco ad accoppiarmi

Se ne parlava l'altra sera con un amico: ho scarsa stima di voi, uomini. Mi siete simpatici, in fin dei conti siete carini, alle volte è possibile passare delle graziose ore in intimità con voi a giocare a biliardino o a spulciarsi la schiena. Tutto sommato non mi rubate troppa aria, ma per ora non mi siete indispensabili. Questa cosa mi amareggia molto. Non mi amareggia il fatto che riconosco di non aver bisogno di voi, ma mi intristisce molto il motivo. Il motivo è che siete tutti uguali. Alt, non è uno sfogo protofemminista. E' una riflessione, vera, sincera, profonda, senza rancore. Non sto scrivendo ciò per condannare implicitamente qualcuno in particolare, non ho nessuno da sputtanare silenziosamente, davvero!
Il fatto è che da molti anni vi frequento perchè siete miei amici, più che miei amanti (alle volte entrambi allo stesso tempo, ha!che divertente), e siccome molti di voi mi considerano un loro amico, molto spesso vi aprite con me e io con voi, ed è uno scambio davvero simpatico di punti di vista. E più o meno tutti date sempre la stessa versione dei fatti: la natura dell'omo giustifica ogni cazzata che facciate, che si tratti di vestirsi coi pantaloni a righe e le magliette a quadrettini o si tratti di andare a puttane senza preservativo. No, ragazzi, non è la stessa cosa. Credo che quello che si è inventato la risposta “è la natura dell'omo” avrebbe dovuto brevettare la sua gag, che ne so, farne un marchio di fabbrica, inventarsi un modo di far comparire un olografico ®™ ogni volta che qualcuno pronuncia quelle magiche paroline, così almeno ci avrebbe guadagnato qualche soldino oltre che punti miseria.
Voglio ribadire che mi piace davvero parlare con voi quando siamo amici. Però l'aspetto negativo di questo tipo di rapporto è che molte volte trovo conferma ai miei dubbi sulla vostra utilità. La vostra sincerità è disarmante, ma a volte davvero avvilente.

venerdì 11 febbraio 2011

mannaggiallam..

Tira più un pelo di figa o un pelo di cazzo?Quante minchiate facciamo correndo dietro a un sogno. Ha! Quante aspettative, quante stronzate al di fuori della nostra portata. Ci incasiniamo per anni solo per un'idea. Quanto scriviamo, quanto speriamo, quanto sospiriamo. Per niente. Ah, e passiamo serate a letto da soli a immaginarci come potrebbe essere sapendo benissimo che non sarà mai. Creandoci castelli in aria di 93 piani senza ascensori, e arriviamo al ventesimo piano già stanchi di far scale e allora andiamo con gli sbarbini. Grossi problemi. Problemi per il cazzo. ah. Baby'got the bends. Che cazzo vorrà mai dire. M porco giuda tu e i cicchetti che avevo smesso. Avevo detto che era tanto che non piangevo ma lo sapevo che avrei ceduto. Maledetto cestello. Maledetta lavatrice. Maledetta mattinata a puttane. Maledetto piccì, maledetti numeri. Lasciatemi in pace!maledetta me e i peli. Peli in generale. Se tutti la smettessimo di ragionare in base ai peli quanti problemi in meno. Ma ci pensate?tanti, tantissimi problemi in meno. Lasciatemi in pace. Non voglio fare pausa, non voglio uscire con te, non voglio pranzare con te e bere il caffè con te perchè passerei la vita volentieri con te e non va bene. Passerei la vita con chiunque. Mi scoppiano le mani ma non posso dirlo a nessuno. Più fa caldo e più peggioro. Baby's got the bends. Boh. Che esplosioni di chitarre. Marco sta male ed è a udine, che città di merda. I friulani sono strani hanno gli accenti storti e pretendono di essere capiti. Pretendono di zittire la gente solo perchè dicono “bagnaròla”. Scambio energie per affetto. Scambio energie per affetto. Inciampo sui nasi e cado negli occhi. Ma perchè partite tutti?perchè partite tutti senza di me e non tornate mai? E perchè tornate quando non è il caso?perchè non posso parlare con nessuno di quello che mi capita?perchè non posso fare click e rendere tutto pià facile?perche bevo il giovedì sera?perchè scrivo queste cose?per pubblicarle. Perchè?per leggerle fra tre anni e pensare che ero stupida e scrivevo solo per essere letta. Se fossi me stessa risolverei un sacco di problemi. O forse ne creerei tanti altri. Non mi piaci perchè hai la pancia. Mi piaci perchè hai il naso grande da inciampare. Ommioddio aiuto. Tatatatatatatatatatatatata xm a nessuno piace. Baby's got the bends. Ho sognato che finiva il mondo e i sigur ros ci salvavano. I sigur ros, volendo, non sono tristi. Riparte la canzone. Baby's got the bends repeat. Repeat. Repeat. Sempre la stessa storia. Perchè , perchè passiamo il tempo a cazzeggiare e io non concludo niente. Che bello scrivere. Cosa vorrà mai dire laurearsi. Mese più mese meno. Non cambia niente. La mia crescita è parallela. Viaggia su binari diversi. Ehehe. Solo pochi possono capire. La realtà è quella che tu fai. È colpa mia se il cestello si è aperto. È colpa mia se ieri sera non sono riuscita ad addormentarmi . Devo solo esorcizzarti. Esorcizzarla. Capirmi. Mm forse vomitare. Aaah tu sei amica sua. Le foto il piccì le foto. Baby's got the bends. We don't have any real friends. Marco. Ma lascia perdere. Sei a un livello superiore. Sei proprio oltre. Ma lascia stare proprio. Dove andremo a finire di sto passo. Sovvertendo l'ordine naturale delle cose ci ritroviamo a quattrocchi e a quattro mani e dobbiamo vincere l'imbarazzo di trovarci nudi in una stanza da soli. Tutti. Tutti voi che leggete. Nudi con me a quattro mani. Cosa aspettate. Perchè non possiamo. Perchè no. Dove sta scritto. Perchè no. Se avessi abbastanza braccia vi abbraccerei tutti cazzo. Nudi corpo contro corpo invadendo spazi e sincronizzando respiri. Sono passati talmente tanti anni che mi sento vecchia. Quanto tempo è che non passo ore e ore nuda sottovento. Non ci sarebbe niente di male. Le scimmie stanno nude,nude col pelo, perchè noi no?baby's got the bends. Domenica mattina nudi, è tutto ciò che chiedo. Non so neanche che tipo di sapore abbia una cosa del genere. Non me lo riesco nemmeno a immaginare eppure so che è una delle cose che più desidero al momento. Calore umano. Non mi ricordo più nemmeno come funzioni. Quante PUTTANATE ho fatto nel ricordo di ciò che ho vissuto da stupida, mamma mia che stupida eppure ero solo piccola. Pillo, pillo cazzo dai. Dai. DAI!!! Mi esplode il cuore mi esplodono le mani. Starei sveglia fino a domani se qualcuno fosse qui sotto le mie mani ad ascoltare quello che ho da dire all'universo. Baby's got the bends. Oh no. We don't have any real friens. Oh nono. Sono le due. Domani non mi sveglio presto. Il massimo che potrei fare è fare esplodere qualcosa che funzioni con la corrente. Ma cosa mi succede. Quanto tempo sto buttando via. We don't have any real friends. Enrico porco il tuo dio. Madonna mia. Quanto tempo buttato via. Sabbia nei sandali d'inverno cesena e posadas. Oh, posadas. Non riesco a pulirmi le scarpe. Ho lasciato perdere. Il rosso non viene via, fango fino alle ginocchia. Non viene via dagli scarponi dai pantaloni e da me. Aiuto. Aiutatemi. Smettetela di ubriacarmi e fatemi ragionare. Cosa devo fare?dove devo andare?che ci faccio qui?datemi una risposta . Scegliete una domanda a caso e rispondetemi. Rispondete mi davvero. Io vi amo.
A MA TE MI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!