martedì 31 agosto 2010

primi giorni in padania

Ok che non so dove sto andando ma so che ci sto andando, ma non ho neanche più l'età per rubare le parole alle canzoni dei bandabardò. Cristo dio no,basta.
Sono tornata esattamente da due settimane ma la botta da ritorno mi è arrivata qualche giorno fa. Mi è arrivata una cinquina di senso di inadeguatezza direttamente sugli occhi aperti e fa malissimo!
Sabato mi sono fermata, sono stata tutto il giorno seduta guardando il nulla e forse godendo del fatto che i miei non ci sono e in casa regna un po' di calma. Silenzio, avevo bisogno di niente, c'era la tv accesa ma sinceramente non mi ricordo cosa stavo guardando.
Mi sento tremendamente male. Mi sento molto a disagio perché quello che sto vivendo è un doppio ritorno, ritorno da bologna e ritorno dall'argentina e come prevedevo ma anche di più mi sento molto ma molto male.
Sto soffrendo molto il fatto di stare a casa con i miei, mi sento ingabbiata perchè molto spesso (tipo tutti i giorni) devo badare a mia madre e fare ciò mi prosciuga psicoelogicamente. E ovviamente come prevedevo e anche di più, fare ciò mi toglie assolutamente tutto il tempo di stare sulla tesi, e il mio piano di scrivere almeno un capitolo intero perfetto finito entro la fine di agosto è andata in fumo. Mi vergogno tantissimo ma è così, ho fatto male i conti, calibrato male i tempi e ora mi ritrovo con una mole allucinante di roba da leggere ancora e dati da analizzare e roba da scrivere e di tempo utile ne ho poco, tipo 2 3 ore al giorno.
Così oggi ho sentenziato: marzo. Ho comunicato a chi di dovere e ora mi sono tolta un enorme palla di pelo dallo stomaco.
Anzi no. In verità mi sento ancora come se avessi masticato un chiodo di garofano, tipo quando lo trovo nel ragù. Porca troia, è che proprio mi sento a disagio! Ok, ormai ho deciso, andiamo a marzo, ma puttanaccia di una eva, che due coglioni! Ancora! Fino a marzo uniboh, santa maradona, è un travaglio uscire da sta università! E mi sto da matti sui coglioni perchè se ci penso intensamente mi rendo conto che forse mi va bene aspettare ancora un po' prima di lanciarmi allo sbaraglio. Oppure no? Insomma, sono confusa, mi sento tipo legata al polsi e come se qualcuno tirasse da una parte e qualchedun altro dall'altra.
E' che sostanzialmente ho bisogno di prendere un ritmo mio qua in padania e trovare un senso alle cose che faccio. Tipo, in teoria da domani inizio a lavorare. Vado a fare la cameriera in pizzeria a noventa padovana.
E messa così suona tipo fiiico ho due biglietti per la prima fila al funerale di michael jackson.
Però è così, e se tutto va bene vado a stare con i miei amici. A mezzo km da casa. Non so a quanto servirà tutto ciò. Nel senso che ho paura di diventare matta per niente, fare un trasloco, investire in mobili, dovermi adattare a una nuova convivenza e in realtà, non conquistare neanche un briciolo di indipendenza. Indipendenza ovviamente dal delirio che c'è in casa dai miei. E questo perchè sono troppo vicina, troppo a portata di mano, troppo nel mirino e quindi, sostanzialmente, nella merda tanto quanto prima.
Guardo avanti e vedo nero come la pece. E invece no non è vero, c'è quella cazzo di lucina che mi inquieta. È lontana piccolina ma costante. Mi toglie il sonno la notte mi toglie anche un po' di concentrazione, mi fa sentire disadattata in mezzo alla gente mi fa alcolizzare alle feste mi fa essere monotematica.
Io stavo bene dove stavo due settimane fa.
E' così punto e basta e ci devo ragionare seriamente su.
E questa cosa la si può interpretare sotto svariati punti di vista. Ovviamente il kilometraggio tra me e il caos mi permetteva di uscire dalla mira del franco tiratore (mio papà) e mi sentivo effervescentemente serena. Mi andavano bene anche le cucarachas nella doccia, aspettavo solo di abituarmici e sul più bello son sparite. Ero riuscita a regolarizzare il mio bioritmo e facevo paura, a letto alle dieci e mezza e sveglia alle sette e mezza. Schittone e cambi climatici a parte fisicamente mi sentivo una bomba. E' inutile poi che mi dilunghi sul fatto che il viaggio arricchisce e le opportunità e mettersi alla prova e blablabla. In verità ci ho pensato molto e forse il viajar por viajar non fa per me. Voglio dire che l'altro punto di vista è che se anche riuscissi a partire di nuovo entro breve non riuscirei ad accontentarmi di fare la backpacker per settordici mesi e girare per borsdelli a recuperare mesi e mesi di astinenza a cui mi sono constretta qua in italia e a far finire e iniziare il mio personale ramandan ogni 6 7 ore. Ci ho pensato, ho detto: dio bo mi faccio il culo mezzo anno mi metto da parte due soldi e dopo parto vado a vedere quello che mi resta da vedere e faccio come tutte quelle fie inglesi che viaggiavano da sole. So che non mi basterebbe perchè facendo così mi perderei una fetta bella grossa di torta al dulce de leche. E ora che so che gusto ha anche se stomaca vorrei mangiarne tutti i giorni un pochino.
Vabè vado a letto. Anche se mi sento come una bionda media quando uno aspetta che vada via un po' di schiuma per riuscire a bere.
Che metafora di merda.

2 commenti:

  1. malgrado tutto, sei una tipa interessante. te ne capitano tante e non ci capisci un cazzo, ma so come ti senti. stai tranquilla, la luce aumenterà e tu prenderai il largo, non solo geograficamente. per adesso sei fisso imberlata, come la ruota della mia bicicletta. però funziona.

    RispondiElimina
  2. ciò cossa vorìa dir malgrado tuto?ou!
    geeno sono passata davanti al negozio l'altra sera....ma come fa massimo a vendare ancora i lettori cidì?

    RispondiElimina