lunedì 27 settembre 2010

giorni di merda

In questi giorni nulla va come dovrebbe andare e in ogni caso non so come dovrebbero andare ergo non so che cazzo fare per far andare meglio le cose.Ma quando dico che le cose vanno male, intendo dire che vanno che sembra proprio un film!Allora, per esempio, domenica scorsa mi hanno “licenziata”. Che figata. Ma fin qui potrebbe risultare ancora tutto troppo normale, infatti credo sia meglio raccontare com'è andata l'intera domenica.E per far questo non scriverò in prima persona ma dirigendomi a un tu ipotetico solo perchè fa figo.
Allora.
Stai passando dei giorni un cui fai fatica ad alzarti dal letto. Non fai nulla, non senti nessuno, non leggi, non scrivi, non parli, fai fatica a mangiare. Tutto ciò che desideri è rimanere a letto in pigiama e questa è una delle poche cose che riesci a fare. Ci riesci così bene da far preoccupare tua madre, tanto da riuscire a farle dire con una pronuncia inaspettatamente impeccabile “ce l'hai con me perchè sono così?”. A quel punto ti rendi conto che devi fare qualcosa. Guardi la finestra della tua stanza e guardi la porta: devi scegliere da quale uscire. Per questa volta scegli la porta e decidi di prendere anche la macchina. Siccome hai benzina da sprecare, decidi di andare a trovare il compagno di merende in montagna perchè sai che quando stai così hai bisogno di una bucolica via d'uscita. Un pomeriggio in mezzo al verde a canticchiar scoregge ti fa bene. Ti rilassi e abbastanza serena ti dirigi verso noventa padovana dove andrai a lavorare per la penultima volta ma ancora non lo sai. Rischi più volte di addormentarti durante il tragitto fregona-noventa ma riesci ad uscire indenne dall'autostrada.Arrivi a noventa, lavori abbastanza tranquilla ma a fine serata, all'ora di fare i conti, el paron, quello che sai già essere uno dei peggiori paroni che tu abbia mai avuto, gestore del locale più triste dove tu abbia lavorato e, inoltre, filofascista e interista represso, ti dice: ale bisogna che ti trovi un altro lavoro. Li per lì sei triste, cerchi di trasmettere un sentimento di “ecco, e adesso come farò?mi prostituirò” ma dentro di te ridi, perchè quel posto ti faceva schifo e inoltre, sei ben consapevole del fatto che non soltanto te l'aspettavi, ma un po' lo speravi e da una parte avevi già il culo parato. In ogni caso resti un pochino balbuziente. Un po' seccata prendi i soldi della paga della settimana e te ne vai.Sali in macchina con il tremasso, anche perchè devi uscire con un tipo. Non lo fai da qualche secolo, ma più che altro a te sembra così. Lo chiami per dire che stai arrivando e che hai tardato perchè ovviamente 4 degli 8 coperti che il ristorante ha fatto durante tutta la serata sono arrivati alle 21.15. parti, stai concludendo la telefonata. In quello ti affianca una macchina scura a tutta velocità. Dallo spavento hai un piccolo rigurgito di pizza. Guardi chi è. Sono gli sbirri. Non sai perchè e te lo chiedi tutt'ora, ma pensi “ah ok, son quelli che vengono di solito a bere il caffè, han trovato chiuso e ora MI AFFIANCANO PERCHE' MI VOGLIONO SALUTARE “AHAHAH mongoloide. Abbassi il finestrino e non riconosci i due in divisa che invece di salutarti ti urlano SIGNORINAAAAAA LEI CI STA PRENDENDO PER IL CULO!!!!!ovviamente con un accento lievemente terun che incute timore. Metti giù il telefono e ingoi i pezzettini di mozzarella che ti son tornati su.Dentro di te ridi, ma ridi tantissimo, perchè pensi che è giusto che la tua domenica si stia concludendo così e mentre cerchi il libretto di circolazione in mezzo a foglietti del parcheggio, carte di caramelle cidì fotocopie di cartine stradali e qualche cadavere, pensi “ma forse che è meglio che stasera vada a casa visto come sta andando sta giornata”.Consegni patente e libretto ai due simpaticoni senza neanche dire una parola ma apri bocca alla domanda “signorì, perchè stava al telefono?” rispondi “perchè mi hanno licenziata” ovviamente. In quel momento ti rendi davvero conto della drammaticità della situazione: ciò che hai appena detto sembra una palla colossale, chissà quante altre volte si sono sentiti dire cose così. Ti chiedono “perchè ti hanno licenziata” vorresti rispondere “perchè ci stavamo sui coglioni” ma devi dire che “veniva poca gente” e aggiungi e lo fai davvero“perchè non venite mai a mangiare qua? Eh? Che si mangia bene” ahahah tanto ormai. ti trema il labbro, ti viene da piangere dal nervoso e dal fastidio che ti dai. I due ragazzotti ti lanciano uno sguardo che significa un misto tra “signorì, ci facciamo un giro”, “signorì, lei si che mi fa pena” e “signorì, ci stiamo prendendo rispettivamente per il culo ma io sono anche pagato per farlo mentre lei è appena stata licenziata, ahahah sfigata”.Tutto si conclude per il meglio, cioè non ti fanno la multa e ti lasciano andare intimandoti però di metterti la cintura e facendoti giurare di non farlo mai più.Risali in macchina e sei tormentata dal dubbio se andare o non andare dal tipo. Da una parte pensi che sei così cretina che ti meriti di andare a casa a letto diretta coi calcagni pa da drio. Dall'altra pensi che hai due becks in borsa (che per fortuna gli sbirri non hanno visto) e che forse hai bisogno di rilassarti un pochino. Parti, fai 300 metri e senti un grande tonfo dietro di te. Guardi lo specchietto. Un pacchettino nero rotola sulla strada. In quello hai un flash e ti ritornano su anche i porcini della pizza. Quattro frecce. Accosti. Corri in mezzo alla strada.
Il portafogli.
Il portafogli era sul tettuccio.
Il portafogli aveva dentro i soldi della settimana.
Comunque lo recuperi e torni in macchina guardandoti attorno e cercando delle telecamere sperando che qualcuno salti fuori dalle aiuole di noventa padovana gridando “va tranquia vecia, xè pa scherso”.Ma non succede. Così con un entusiasmo che potrebbe far resuscitare raimondo e sandra so na bota soea vai a padova a cercare di risollevare le sorti della giornata.







Si si ok, le sorti si risollevano, però posso passare direttamente al giorno dopo?
ok.
la mattina dopo vai a farti le analisi del sangue perchè dopo lo schittone argentino credi sia meglio monitorare lo stato della tua salute. Poi, visto che ci sei, fai un salto all'ufficio di collocamento. Lì, scopri di essere assunta. Dove? Ma a noventa! E tu, lo sapevi?ma chi, io?mi no eh, firmà gnente mi. No davvero, non hai mai firmato niente ma sopratutto, sei stata licenziata il giorno prima! Ti chiedi come sia possibile e con un fastidio che ti fa tornare su anche il pranzo di pasqua di otto anni fa vai a casa ben decisa a chiamare quell'imbediota del titolare per chiarire la situazione.Ma prima, cosa che non hai voluto fare prima, controlli che nel portafogli ci sia dentro tutto. C'è tutto, e ci sono anche 400 euro in più sulla tua busta paga. Q u a t t r o c e n t o bombe in più.
Ti siedi sul letto e rifletti su cosa fare.









Rifletti, e pensi che non è il caso di andare in cerca di una denuncia per furto e chiami il candidato al nobel per la logica per avvertirlo che sei una sua dipendente e che ti ha regalato 400 euro.Sto giro il balbuziente è lui, cretino.


Sì,ho scritto giusto, ho riconsegnato i soldi. Ma non temete, state tranquilli, non sono cretina proprio fino all'ultimo. Vi racconterò, ma in un'altra sede.
Bene, ora invece sto facendo gli extra in un hotel 4 stelle a mestre. È tutta un' altra storia.
E la tesi?Ah beh, la tesi.


martedì 21 settembre 2010

1000!

Grazie a quei quattro gatti che ogni tanto passano di qui!