martedì 22 marzo 2011

del perchè non riesco ad accoppiarmi

Se ne parlava l'altra sera con un amico: ho scarsa stima di voi, uomini. Mi siete simpatici, in fin dei conti siete carini, alle volte è possibile passare delle graziose ore in intimità con voi a giocare a biliardino o a spulciarsi la schiena. Tutto sommato non mi rubate troppa aria, ma per ora non mi siete indispensabili. Questa cosa mi amareggia molto. Non mi amareggia il fatto che riconosco di non aver bisogno di voi, ma mi intristisce molto il motivo. Il motivo è che siete tutti uguali. Alt, non è uno sfogo protofemminista. E' una riflessione, vera, sincera, profonda, senza rancore. Non sto scrivendo ciò per condannare implicitamente qualcuno in particolare, non ho nessuno da sputtanare silenziosamente, davvero!
Il fatto è che da molti anni vi frequento perchè siete miei amici, più che miei amanti (alle volte entrambi allo stesso tempo, ha!che divertente), e siccome molti di voi mi considerano un loro amico, molto spesso vi aprite con me e io con voi, ed è uno scambio davvero simpatico di punti di vista. E più o meno tutti date sempre la stessa versione dei fatti: la natura dell'omo giustifica ogni cazzata che facciate, che si tratti di vestirsi coi pantaloni a righe e le magliette a quadrettini o si tratti di andare a puttane senza preservativo. No, ragazzi, non è la stessa cosa. Credo che quello che si è inventato la risposta “è la natura dell'omo” avrebbe dovuto brevettare la sua gag, che ne so, farne un marchio di fabbrica, inventarsi un modo di far comparire un olografico ®™ ogni volta che qualcuno pronuncia quelle magiche paroline, così almeno ci avrebbe guadagnato qualche soldino oltre che punti miseria.
Voglio ribadire che mi piace davvero parlare con voi quando siamo amici. Però l'aspetto negativo di questo tipo di rapporto è che molte volte trovo conferma ai miei dubbi sulla vostra utilità. La vostra sincerità è disarmante, ma a volte davvero avvilente.


Come dicevo l'altro giorno ad una mia amica salendo le scale di casa mia, dopo aver salutato un giovanotto che si affacciava sull'uscio di casa e dopo aver manifestato un mix di emozioni tra il sorpreso e il pornogoliardico, i maschi sono come le cozze, o i pesci: dove ce n'è uno ci sono anche tutti gli altri. Il fatto è che appunto, si tratta o di molluschi o di pesci della stessa razza, insomma spussa da freschìn, do maroni e poca fantasia.
Ma riagganciandomi al concetto espresso nel titolo, vorrei provare a spiegare perchè non riesco ad accoppiarmi con voi: ho maturato l'idea che la maggior parte di voi sia banalmente convinto che la natura vi abbia fabbricati e programmati unicamente per riprodurvi e forti di questa convinzione andate avanti come panzer di mona in mona consideradola un'attività giusta e moralmente universalmente accettata. Questa cosa è ormai talmente scontata e prevedibile che ho perso la speranza e l'interesse di incontrare qualcuno che gestisca i propri impulsi in maniera originale.
Ho riflettuto però su una cosa che molto tempo fa mi disse un mio vecchio moroso: sono le femmine che vanno in calore, non i maschi. In virtù di ciò, stando al vostro modo di ragionare, io dovrei sentirmi nel giusto se ogni 26/27 giorni non riuscissi a resistere all'irrefrenabile impulso di fornicare selvaggiamente con i maschi percettibilmente dominanti che incontro lungo mio cammino. E se poi mi metto nella condizione di correre il rischio di essere presa a sassate?Chi lo sa.
Oh, ho notato che da quando mi tocca gestirmi da sola il ciclo ormonale, cioè senza il supporto di estrogeni combinati a progestinici, resistere a questi impulsi è davvero difficile, quindi sono stata tentata di darvi ragione. Ho pensato: ziocan, vuoi vedere che è vero che alla fine siamo animali coi vestiti e siamo sulla terra praticamente solo per popolarla e reprimerci è sbagliato?
Se devo essere sincera non sono riuscita a rispondermi. Non ho mai letto nulla riguardo all'assoluta certezza della monogamia della razza umana, e non sono sicura che sia nella nostra natura esserlo.
Però ormai bisogna fare i conti con tutta una serie di convezioni sociali e di pregiudizi che ci ritroviamo a supportare o a subire, e quindi con una conseguente montagna di seccature nel caso decidessimo di andare controcorrente.
Cosa voglio dire con questo? Non lo so. Forse la natura vi ha fatti così poco appetibili apposta perchè fossimo noi femmine a controllare i nostri impulsi.
Boh.
Vivo nella speranza di venire smentita al più presto ma ogni giorno che passa temo che questa cosa non avverrà mai. Sono giunta alla conclusione che le mie difficoltà nell'incontrare maschi con i quali potrei potenzialmente riprodurmi o simulare per un numero considerevole di volte l'accoppiamento atto alla riproduzione sussiste perchè l'ambigua natura dell'uomo maschio mi intimorisce. E un po' mi schifa, perchè ciò che mi urta e demotiva davvero è che nonostante la vostra VERA natura sia quella di andare a fare concorrenza alle Ilona di via fratelli bandiera, trovate sempre il tempo e l'occasione di puntare il dito sputare sentenze e fare la morale a noi femmine. Per cui preferisco passare il mio tempo idealizzando un maschio a random che in una conversazione di almeno un'ora non abbia commesso errori di grammatica, non abbia detto “piuttostochè” e abbia fatto qualche battuta semisimpatica, senza però concluderci niente (se non in sporadiche e ben “ponderate” situazioni) con lo scopo di evitare delusioni cocenti.
Mi dispiace davvero tanto che per ora le cose vadano così. Fantastico e nel frattempo aspetto la smentita. Pensate che possa succedere?
Oh ma voi, cosa ne pensate?

3 commenti:

  1. Pensare?Il dramma sociale di oggi è causato dall'emancipazione femminile...ma mica perchè non doveva finalmente compiersi (se pur solo in parte purtroppo) la realizzazione dei diritti delle donne (eccheccazzo) ma perchè ha privato l'uomo degli attributi.
    Trovare un uomo con le palle (non l'accezione machista o puramente di dominus)è un'impresa da guinness..io stesso faccio fatica ad identificare le mie personali..
    Però se ci pensi credo sia fondamentalmente una questione di ruoli più che di natura.
    Io quando parlo con donne mi sento spesso una vongola nell'oceano indiano...in preda a maree e con punti di riferimento a dir poco approssimativi..
    E con tutti quei rituali tanto simili ai tacchini che mostrano le piume colorate...
    Di conseguenza, specie dove viviamo noi, l'uomo continua a giudicare le donne o troie o mogli..credo soprattutto perchè, per noi ,sia vigliaccamente più facile identificarvi e giudicarvi per potere identificare noi.
    Ovviamente non se ne esce da sta tristezza infinita.
    <>
    saluti
    Lele

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  2. Ho riflettuto spesso anch'io su queste cose, ovviamente con gli occhi e i dubbi del mio essere maschio.
    Un po per ciò che la mia indole maschile genera in me ed un po per quello che è il mio percorso di vita e di approfondimenti e riflessioni "scientifiche"...devo spezzare in parte una lancia a favore del detto "è la natura dell'omo".
    Sono da sempre un curioso osservatore dei comportamenti miei e dei miei simili...e se c'è una cosa di cui ormai ho quasi l'evidenza scientifica è che l'uomo non si è evoluto molto dal primo homo sapiens di 200.000 anni fa.
    La base istintiva di allora non mi pare si sia modificata molto...e non aveva ragione di farlo (e come faccio a dirlo se 200.000 anni fa non c'ero...). La Natura infatti, la vita biologica, non chiede molto ad un essere umano...solamente nascere, crescere, non dare fastidio, riprodursi, morire.
    E anche limitando la riflessione all'aspetto riproduttivo dell'essere umano, non semplifichiamo di molto la questione.
    C'è poco da fare...il maschio, anche il più virtuoso e distaccato dal punto di vista sessuale, DESIDERA(!!) perché istintivamente (ma non coscientemente) sente il bisogno di procreare e di imporre la sua dominanza all'interno del suo branco di appartenenza.
    La donna dal canto suo è portata più o meno inconsciamente a ricercare un mascio dominante, sempre con lo stesso scopo...riprodursi.
    Poi però a questa base istintiva si aggiungono una parte emotiva ed una razionale...e qui le cose si complicano parecchio.
    Perché poi si innescano altri meccanismi...che partono sempre dal desiderio della riproduzione....ma che acquistano mille altre sfumature: ricerca del piacere sessuale, perversione, desiderio del proibito, appagamento emotivo, ecc....
    Le sfumature sono talmente tante che sfido chiunque anche, se non sopratutto, gli "impegnati" a negare che ogni giorno, ogni incontro con qualcuno del sesso opposto sufficientemente piacevole, non produca un qualche tipo di reazione e di “surriscaldamento”.
    ...continua...

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  3. ...precedente...
    Facendo un salto quantico (forse non facilmente comprensibile), si potrebbe associare questo atteggiamento ad altri migliaia di atteggiamenti che non hanno nulla a che vedere con la riproduzione, ma che sono fortemente collegati alla parte più bassa e istintiva dell’essere umano: possedere la macchina grossa e potente, comprare tonnellate di vestiti, guardare il Grande Fratello in TV, desiderare montagne di denaro, avere la casa bella, grande e di proprietà, comprarsi cibi esotici, fuori stagione e poco sostenibili, ecc….
    Forse mi si prenderà per pazzo, ma io ci vedo un filo che collega tutte queste cose come se fossero l’una sorella dell’altra.
    E quindi…..e quindi, non c’è in realtà molta differenza tra uomo e donna….siamo ancora esseri molto primitivi, molto di più di quanto non crediamo e di quanto lo sviluppo scientifico/tecnologico non ci mostri.
    Ma in questa quasi parità, la donna si distanzia dall’uomo maschio quel tanto che basta da porla in realtà ad un livello nettamente più alto dell’esistenza. In generale la donna è collegata fortemente alla cosiddetta intelligenza emotiva (oltre che alla Vita per la sua intrinseca capacità di procreare) mentre il maschio è schiavo dell’intelligenza cognitiva e della sua pretesa superiorità. Superiorità illusoria e fasulla, ma che porta l’uomo maschio a cercare costantemente di prevaricare il proprio simile e la Natura.
    E quindi anche in questo è assolutamente necessaria una transizione interiore.
    Penso che la transizione interiore è qualcosa che si lega anche ad aspetti molto intimi della nostra vita, compreso il rapporto uomo-donna. Se da un lato è infatti vero che il maschio non si libererà tanto facilmente e nell’immediato delle sue pulsioni istintive (cosa che vale in diverso modo anche per la donna), allo stesso tempo è altrettanto vero che possedendo anche una parte emotiva e razionale, possa in qualche modo contrastare e resistere alle pulsioni ed agli istinti più bassi.
    Così facendo penso che diventi anche più semplice, più spontaneo e più gioioso vivere il proprio rapporto con l’altro sesso, riportandolo alla bellezza delle leggi di Madre Natura (volersi bene, fare l’amore, mettere al mondo un figlio, …).
    Per cui……viviamocela con serenità questa “natura dell’omo” senza però farsi prendere la mano ma senza nemmeno moralismi….diciamo piuttosto che anche la vita affettiva deve essere a modo suo “sostenibile”, se non ecologicamente quantomeno emotivamente e materialmente :)

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