domenica 1 novembre 2009

Il rosso il nero e il marrone

- Chi siete voi, conte. Non è questo il pensiero, e, meglio, il pensiero che cospira?

- Sono qui per il mio nome. Ma nelle vostre sale il pensiero è odiato. Bisogna ch'esso non si levi più su del ritornello d'una strofa d'operetta: allora lo si ricompensa. Ma l'uomo che pensa, se ha dell'energia e delle novità nelle sue trovate, lo chiamate cinico. Non è l'epiteto che uno dei vostri giudici ha dato a Courier? L'avete messo in prigione, come come Béranger. Tutto ciò ha qualche valore spirituale, in *****a la congregazione lo getta alla polizia correzionale, e la buona società batte le mani. Perchè la vostra società invecchiata pregia soprattutto le convenienze...Voi non v'innalzerete mai più su del coraggio militare: avrete dei Murat, mai dei Washington. Non vedo in *****a altro che vanità. Uno che abbia un po' d'inventiva discorrendo, esce facilmente in qualche cosa di audace, e il padrone di casa si sente disonorato.




Stendhal, Il rosso e il nero, cap. Il ballo

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